La storia

La Pesa Vegia trae origine, secondo la tradizione, da una questione legata ad un cambio di sistema di misurazione, più precisamente da un atto di protesta dei Bellanesi nei confronti delle nuove misure, a favore delle vecchie, ben conosciute Pese già in uso nella cittadina.

Per questo motivo, viene documentata come più verosimile una datazione intorno al 1605, anno in cui vi fu l’emanazione di una grida, a cura del Governatore Pedro Acevedo, Conte di Fuentes, che annullava una precedente sua riforma del 1604 e ripristinava in uso le vecchie unità di misura (da qui il nome Pesa Vegia). Le nuove unità di misura, ossia la “Pesa Nova”, avevano causato disappunto nei commercianti Bellanesi ed erano considerate strumenti inadeguati e portatrici di numerosi errori, anche a causa della scarsa confidenza da parte della popolazione nei confronti delle stesse. In una concitata riunione in Municipio veniva deciso di fare ricorso allo stesso Governatore, affinché annullasse le nuove Pese ed emanasse una nuova grida per ripristinare le vecchie misure. Il Conte di Fuentes, dimostrando tutta la sua magnanimità, accolse le suppliche dei Bellanesi e si mise a capo di una delegazione con destinazione il borgo lariano.

L’atmosfera era tesa in paese per l’esito della spedizione. Sin dal primo pomeriggio un insolito via vai animava la Puncia e, dopo il tramonto, la spiaggia al dì là del torrente Pioverna era ricolma di uomini e donne che attendevano con ansia l’arrivo del Governatore accovacciati intorno a un falò. Il buio incalzava, l’aria era pungente, gelida. Il rumore di uno sciacquio giunse improvviso. I Bellanesi si alzarono in piedi e alla vista della gondola corriera, lanciarono dalla riva il grido “Pesa Vegia o Pesa Nova?” “Pesa Vegia” fu la risposta. Tutto il paese accorse nel molo per accogliere i messi spagnoli portatori della benevola ordinanza. Qualcuno ricordò che era la vigilia dell’Epifania e si misero ad inscenare la rappresentazione dei Magi percorrendo le vie del borgo.

I bellanesi festeggiano questo evento ogni anno da oltre 4 secoli, anche in tempo di guerre e privazioni.

Negli anni molti sono stati i cambiamenti nel modo di festeggiare la benevola ordinanza ed è così che nel secondo Novecento vengono introdotte alcune importanti novità, che diventano elementi fondamentali della Pesa Vegia: il Governatore e la lettura dell’editto dal balcone del Municipio, il presepe vivente, inizialmente costituito dalla sola natività e la corte di Re Erode, che fa la sua comparsa nel 1950.

Possiamo quindi dire che la Pesa Vegia è costituita da diversi momenti e ambientazioni che, tutti insieme, concorrono a rendere grandiosa questa manifestazione.

Gli aspetti religiosi come i Re Magi, il presepe vivente e il Castello di Re Erode si uniscono agli aspetti legati al profano. Questi ultimi sono inscenati dall’apertura della Casa del Podestà, Signorotto di Bellano, dal tradizionale traino delle Pese, ovvero la corsa-sfilata realizzata trainando latte vuote e altre ferraglie per le vie del paese e successivamente dalla vera e propria rievocazione con l’arrivo al molo storico della delegazione spagnola con il Governatore a bordo delle Lucie (la tipica imbarcazione della tradizione lariana), accolti dal Podestà con tutto il suo seguito che, in corteo, raggiungono il Municipio per la proclamazione dell’editto.